Non importa quello che fai, che hai fatto, quello che sei, che sei diventato o quello che farai così come non importa come ti vedono gli altri o le prospettive che hai:
i tuoi amici ti vedranno sempre e comunque come “il solito pirla”. Con amore, benevolenza e dolcezza, ma un pirla.
Vi spiego: ho scritto un paio di libri e mi sono accorto che più le persone mi sono “vicine” più cioè hanno vissuto lunghi periodi della vita con me e prima sono iniziati questi periodi, e meno queste persone leggevano quello che scrivevo.
La mia compagna, la Principessa Leila, non ha letto nessuno dei miei due libri. Di Web 3.0 ha letto i ringraziamenti e di Digital Carisma ha letto fino a… tipo 20 pagine.
Quando le ho chiesto il perché lei mie ha candidamente detto “ma sono le cose delle quali parliamo tutte le sere, ti conosco: lo so come la pensi e come vedi le cose“.
Ah cazzo, ho detto io. E ho iniziato a riflettere.
Da questa riflessione è nata la mia “Teoria delle Cerchie ristrette”.
Succede questo: più le persone ti sono vicine, più lo sono da lungo tempo, più ti conoscono e paradossalmente meno ti conoscono dal punto di vista professionale (sempre che tu non faccia l’idraulico, è chiaro).
Questo concerne il fatto che l’immagine che gli amici stretti hanno di te è quella degli aperitivi, delle cene, delle cazzate fatte insieme, dei discorsi in macchina fino alle 3 di notte, delle grigliate, della carne ai ferri, del ferragosto al mare, delle bestemmie quando monti le catene per andare in montagna ma di certo NON quella del guru o di quello professionalmente cazzuto.
Al contrario, le persone, man mano che si allontanano dalla tua Cerchia Ristretta,
ti vedono sempre e solo per il lato comunicativo, ovvero non tanto per quello che sei ma per quello che mostri di essere.
Questo non vuol dire che quello che mostri sia nascosto alle Cerchie Ristrette ma semplicemente non ci guardano, non ci guardano perché ti conoscono bene. E se anche tu dici loro che quello che fai è diverso da quello che si aspettano non importa, il punto di vista sarà sempre quello delle Cerchie Ristrette.
I miei amici non leggono i miei post (questo lo manderò a tutti), non leggono i miei libri (tranne alcuni che mi lasciano sempre perplesso) non sanno forse nemmeno quello che faccio e non vengono ai miei eventi. Anche se questo non è un assoluto è certamente abbastanza vicino alla verità e la percezione esterna, di quelli distanti, è evidentemente diversa da quelli che distanti non sono.
Per loro, per quelli che mi Amano con la A maiuscola, sarò sempre “il solito vecchio coglione” con tutto l’amore e la stima di cui solo gli amici sono capaci.
Ah ragazzi, mi raccomando, ricordate che dalla Teoria delle Cerchie Ristrette è esclusa la sfera familiare che rientra nelle Cerchie Strettissime ovvero quelli che ogni cosa tu faccia pensano sempre che sia il TOP del TOP.
PS: nella foto di, Elisa Piemontesi o di Lorenzo Lucca, si nota evidentemente lo sguardo di chi pensa “questo che parla è un pirla”. Grazie Fabbio e Davvide:)